La sostenibilità è uno dei temi più caldi degli ultimi vent’anni.
La costante ricerca di soluzioni che ci permettano di mantenere i nostri alti standard di vita, ottenuti grazie all’epoca dell’industrializzazione, ci ha portato in un mondo sempre più inquinato e difficile da gestire.
La consapevolezza che questa metodologia di operare sia sbagliata sta diventando sempre più rilevante nella nostra società e molti si stanno attivando per adottare uno stile di vita green.
Sempre più aziende infatti stanno diventando sensibili ai cambiamenti climatici e cercano di fare il possibile per migliorare questa situazione oramai arrivata allo stremo, abbracciando la filosofia della Green Economy.
Questa definisce “un’economia verde” che considera non solo gli aspetti prettamente economici sull’andamento dell’impresa, ma anche l’impatto ecologico della stessa, ovvero il danno prodotto dall’intero ciclo di produzione, dalla trasformazione delle materie prime al tipo di energia utilizzata e via dicendo.
Dunque rendere un’impresa green non significa solo maggiore attenzione all’ambiente, quanto piuttosto maggiore efficienza attraverso l’attenzione all’ambiente.
Quali sono i costi della non azione?
Purtroppo, la maggioranza delle imprese continua a non avere il coraggio di implementare queste innovazioni, forse per paura o forse perché non ci crede abbastanza.
Tuttavia, i costi legati alla loro non adozione sono infinitamente più alti rispetto agli investimenti da effettuare per la loro implementazione.
Essi si possono sintetizzare in:
- Maggiori costi di energia per la produzione
- Inefficienza energetica e dipendenza da fattori esterni
- Multe dovute a inquinamento eccessivo
- Bassa ottimizzazione dei processi
Inoltre, ve ne sono altri definiti “costi di opportunità” che consistono in quei costi futuri derivanti dalla non azione, ovvero tutti quei costi legati alla scelta di non adottare nel presente soluzioni innovative di industria 4.0 green.
Tra queste soluzioni vengono inclusi tutti i finanziamenti concessi dallo Stato o da altri enti statali per poter rendere il processo di produzione più sostenibile e con meno sprechi.
A ciò devono essere aggiunti anche tutti quei costi che prima o poi sicuramente dovrai sostenere a causa delle normative sempre più stringenti riguardanti l’inquinamento. A quel punto, non avrai più a disposizione gli incentivi che ti avrebbero potuto salvare, ma solo spese in più che ti saresti potuto risparmiare intervenendo anni prima.
E gli incentivi all’azione?
Se invece la tua realtà è lungimirante, sicuramente non perderai occasioni così ghiotte per poter migliorare l’azienda.
Già adesso sono operativi finanziamenti e incentivi se vuoi passare a impiantistiche ecosostenibili.
Uno tra questi è l’iper ammortamento, che consiste in una supervalutazione del 270% gli investimenti fatti dalle imprese per l’acquisto di beni materiali, dispositivi e tecnologie che abilitano la trasformazione in chiave 4.0 delle fabbriche.
Ma quali sono le tecnologie della green economy?
Le nuove tecnologie stanno migliorando esponenzialmente l’efficienza degli impianti, soprattutto per quanto riguarda i consumi e l’impatto ambientale.
Ad oggi, ci sono aziende che riescono a sostenere i loro consumi energetici utilizzando principalmente pannelli solari ad alto rendimento oppure strutture cogenerative che permettono di sfruttare al massimo tutta l’energia prodotta, riducendo i consumi di carburante utilizzato per farli funzionare.
Ma non si tratta solo di tecnologie energetiche ed elementi “tangibili”, ma anche di tutto ciò che è necessario a far funzionare e integrare queste tecnologie al meglio nelle imprese. In questo senso, parliamo dunque di beni immateriali, come ad esempio software, sistemi IoT e piattaforme cloud.
Ottimizzare per la sostenibilità e per la crescita aziendale
L’adozione di queste tecnologie permetterà di rendere la tua impresa a basso impatto ambientale, efficiente e ottimizzata più di quanto lo fosse mai stata prima, consentendoti di renderla sempre migliore.
Quindi, per rendere davvero green un’azienda e per considerarla 4.0, non si può prescindere dall’adozione di un software che consenta di gestire in maniera efficiente tutte quelle tecnologie “tangibili” (energetiche e produttive) che rendono davvero 4.0 un’impresa.
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